Pistoletto e il “Terzo Paradiso”
In un periodo storico di estrema difficoltà ambientale, Catania si impone come centro artistico e di rinnovamento culturale e sociale, ospitando dall’8 giugno al 15 luglio il genio e l’estro dell’artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto.
Il “Terzo Paradiso”, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catania e l’associazione Oelle Mediterraneo Antico, sarà esposta su una piattaforma galleggiante al Molo di Levante, presso il Porto di Catania dalle 9.30 alle 11.00.
L’opera è stata realizzata utilizzando della plastica ritrovata nel nostro mare e disposta in modo da formare il simbolo dell’infinito con un terzo occhiello, leitmotiv dell’arte di Pistoletto.


Ma cos’è il “Terzo Paradiso“? E qual è la sua natura simbolica?
L’opera è stata esposta per la prima volta nel 2005 alla Biennale di Venezia e, successivamente, riproposta in altre illustri città d’Europa come Parigi, Ginevra, Milano, al fine di sensibilizzare l’umanità e dare l’avvio ad una campagna di tutela e valorizzazione dei territori.
Si stima, infatti, che il 20% della plastica da noi utilizzata venga rilasciata in mare provocando gravissimi danni all’ecosistema. Mare, pesci e lo stesso uomo sono coinvolti in questa totale discesa verso il degrado ambientale.
Il simbolo del “Terzo paradiso” è particolare ed unico nel suo genere: tre cerchi in successione, che rivisitano il matematico segno dell’infinito, simboleggiano l’unione fra la natura incontaminata e l’innovazione con al centro l’uomo che si insedia come un anello di congiunzione fra i due mondi, come il motore per la coesione e lo sviluppo unisono.
Con la sua rappresentazione Pistoletto si propone come fautore e promotore dello sviluppo non solo artistico, ma anche ambientale e sociale. Così Catania e il suo porto riflettono il fascino della contemporaneità, diventano il faro che guida il cittadino verso il rispetto per la nostra madre Terra.