Dominazione Araba in Sicilia, un periodo che ha lasciato una grossa traccia indelebile nella cultura in tutta l’isola
La dominazione Araba in Sicilia è durata circa 250 anni. La sua storia è cominciata intorno al 700 ed è durata fino al 1090 circa.
Questa è stata, per l’isola, una delle dominazioni che più ha influito sia per quel che riguarda il dialetto, sia per quanto concerne le abitudini dei Siciliani.
La storia Islamica in Sicilia è cominciata durante il 600, anni in cui la Sicilia subì diversi attacchi.
Agli inizi dell’Ottavo secolo queste incursioni divennero costanti e costrinsero l’impero Bizantino a reagire.
A metà di questo secolo cominciarono i veri e propri tentativi di invasione.
Gli inizi del nono secolo furono segnati da una serie di incursioni da parte del mondo arabo e da una serie di trattati di pace.
Questi anni segnarono l’inizio dell’invasione Araba. Da un lato l’impero Bizantino perdeva forza; dall’altro l’avanzata Islamica diventava sempre più poderosa.
La conquista dell’isola cominciò intorno all’ 830 ma fu molto lunga. Le ultime resistenze bizantine durarono per più di un secolo.
La dominazione Islamica dell’isola può essere divisa in quattro periodi:
- L’isola era dominata da un governatore scelto dall’emiro aghlabide di Qayrawan;
- In questo periodo l’isola era dominata dalla dinastia sciita dei Fatimidi;
- Un periodo in cui la Sicilia fu governata dalla dinastia sciita dei Kalbiti;
- L’ultimo periodo in cui l’isola fu divisa in diversi Emirati;
Influenze Culturali
La dominazione Araba non fu una dominazione “pesante”.
In realtà i dominatori furono molto tolleranti e importarono diverse “tradizioni” che sono rimaste nella cultura Siciliana; alcune di queste fanno parte dei caratteri dominanti dell’isola tutt’oggi.
Tra le piante portate dagli Arabi in Sicilia troviamo:
- la canna da zucchero
- il riso
- la cannella
- lo zafferano
- il cotone
- il gelsomino
- il sesamo
- I’anice
- gli agrumi
Nello stesso modo importarono anche, nell’agricoltura stessa, dei processi che permisero che le nuove coltivazioni divenissero fiorenti. Tra tutte dobbiamo ricordare la razionalizzazione delle risorse idriche.
Da non dimenticare è anche il fatto che favorino molto la crescita culturale dell’isola e la grossa crescita commerciale. Difatti la Sicilia diventò centro nevralgico del commercio nel Mediterraneo in quel periodo.
Durante questo periodo continuarono ad essere presenti Cristiani ed Ebrei nell’isola. Questi furono lasciati liberi di professare il loro credo, fu imposta loro solo una tassa diversa da coloro che professavano la religione Islamica.
Centro della Sicilia Araba fu Palermo. La città in questo periodo ebbe una fortissima espansione tanto da diventare una delle metropoli più grandi del mondo allora conosciuto.
Influenze Dialettali
L’influenza araba è forte anche nel dialetto siciliano, ecco alcune parole che si ritrovano nel nostro dialetto che quasi sicuramente derivano dall’arabo:
bagghiu – limbìccu – capurrais – jarrùsu – taliàri – zaffarana – zibbibbu – favara – gebbia – mischinu – tabbutu – cassata – brunìa
Sono solo alcune, se facciamo caso al nostro dialetto ne troveremo tantissime.
Altra grandissima tradizione Siciliana che molto probabilmente deriva dall’invasione Araba è quella dei dolci.
La Cassata e la Granita sono solo due esempi di dolci tipici che derivano da quel periodo.
Fine della Dominazione Araba in Sicilia
La fine del dominio islamico arrivò soprattutto a causa della frammentazione della Sicilia in più emirati. Ciò permise che i Bizantini provassero a riprendere il possesso dell’isola nel 1038.
Il tentativo fu un fallimento, ma non del tutto. Proprio durante questa incursione era presente il Normanno Guglielmo Braccio di Ferro, che tornato in Norvegia convinse i propri familiari della ricchezza dell’isola e della facilità nello sconfiggere il dominio arabo.
Nonostante questa sia stata una delle dominazioni più incisive per la Sicilia, di essa abbiamo pochissimo da un punto di vista architettonico.
La città di Palermo, capitale del mondo arabo in Sicilia conserva ben poco di architettonicamente interessante. Una traccia di quel periodo che invece ancora oggi è chiaramente presente e visibile sono i mercati tradizionali Ballarò, la Vucciria , il Capo e Lattarini.
Questi mercati erano famosi al tempo della dominazione Islamica, per la presenza di diverse tipologie merceologiche, e lo sono tutt’ora rappresentando un tratto distintivo per la città di Palermo.
In fin dei conti quei duecentocinquant’anni hanno avuto moltissimo peso per quel che riguarda la Sicilia, continuano infatti a riflettersi sulla mentalità e sul comportamento di noi Siciliani sulla nostra cucina e nel nostro dialetto molto di più che altre dominazioni durate per molto più tempo.