Cosa Mangiare in Sicilia – SicilanMagpie https://sicilianmagpie.com Beauties of Sicily Thu, 20 Jun 2024 05:03:38 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://sicilianmagpie.com/wp-content/uploads/2018/10/cropped-cropped-logosicilianmagpiefinish-e1541441855746-3-32x32.jpg Cosa Mangiare in Sicilia – SicilanMagpie https://sicilianmagpie.com 32 32 Scacciata catanese: la ricetta originale e tradizionale siciliana https://sicilianmagpie.com/scacciata-catanese/ https://sicilianmagpie.com/scacciata-catanese/#respond Sat, 15 Jun 2024 05:03:13 +0000 https://sicilianmagpie.com/?p=12238  La scacciata catanese è uno dei piatti più amati e tradizionali della cucina siciliana.

Questo delizioso piatto salato si presenta come una sorta di focaccia ripiena, preparata con ingredienti semplici ma dal gusto intenso.

La sua origine si deve alla città di Catania, dove da generazioni viene preparata con cura e dedizione seguendo la ricetta tradizionale tramandata di madre in figlia.


La scacciata catanese è un vero e proprio simbolo della gastronomia siciliana, apprezzata per la sua versatilità e bontà.

La sua consistenza morbida e fragrante, unita al ripieno ricco di sapori mediterranei, la rende un piatto ideale da gustare in ogni occasione, dalle feste di famiglia ai pranzi veloci in ufficio.

Gli ingredienti base della scacciata catanese sono semplici e genuini: farina, lievito, acqua, sale, olio extravergine di oliva, pomodori, formaggio, acciughe, origano ecc.

Combinati insieme con maestria, questi ingredienti creano un mix di sapori che conquista il palato di chiunque abbia il privilegio di assaggiarla.

La preparazione della scacciata catanese richiede tempo e pazienza, ma il risultato finale vale sicuramente l’impegno.

Dopo averla sfornata, la si può gustare calda o fredda, tagliata a fette e servita come antipasto o secondo piatto.

 Insomma, la scacciata catanese è un piatto ricco di storia e tradizione, che non può mancare sulla tavola di chi ama la cucina siciliana autentica.

Storia della scacciata siciliana

La scacciata siciliana, conosciuta anche come scacciata catanese, schiacciata siciliana, scaccia o impanata è una specialità tipica della cucina dell’isola.

La ricetta tradizionale siciliana ha origini antiche ed è una vera delizia dello street food dell’isola.

Questa pietanza ha origini antiche, risalenti al periodo medievale.

Era preparata come un cibo povero ma nutriente, ideale per le famiglie contadine che la riempivano con quello che avevano, a volte con i resti del pranzo o della cena.

Ogni famiglia e ogni comune dell’isola ha la propria versione, con varianti che possono includere verdure di stagione o altri prodotti tipici del territorio.

Col passare dei secoli, è diventata un simbolo della tradizione culinaria della Sicilia sud-orientale, celebrata in molte feste e sagre locali, usata come piatto tipico Natalizio. 

Il legame di questo piatto con le faste natalizie deriva dal fatto che nel  1763 Moncada, principe di Paternò, la inserì nel suo banchetto natalizio.

Oggi,  è apprezzata non solo per il suo sapore ricco e genuino, ma anche come rappresentazione della storia e della cultura siciliana, tramandata di generazione in generazione.

La ricetta originale catanese prevede l’utilizzo di ingredienti genuini e locali, come la tuma, olive nere denocciolate, i broccoli, i cipolla, acciughe e molto altro.

La scacciata può essere consumata calda o fredda ed è perfetta per un pasto veloce o uno spuntino sfizioso. Ogni boccone rappresenta un assaggio di storia e cultura, rendendo viva

Ingredienti e Ricetta Tradizionale della scacciata catanese

La scacciata catanese è una specialità della cucina siciliana, un vero capolavoro della tradizione.

La ricetta originale catanese prevede ingredienti semplici e genuini. Per l’impasto, si usa la semola rimacinata di grano duro, acqua, sale e lievito di birra fresco.

Una volta preparato, l’impasto va lasciato lievitare fino a raddoppiare il suo volume. A questo punto, l’impasto viene steso su una spianatoia e diviso in due parti.

Per la farcitura, possiamo sbizzarrirci!

Tra gli ingredienti tradizionali ci sono i broccoli, il cavolfiore, i cipollotti, le olive nere e il caciocavallo o la tuma, accighe, salsiccia, patate e altro ancora.

Si può anche aggiungere una spolverata di pepe nero per un tocco di sapore in più.

Una volta che la prima sfoglia è stata stesa, si procede a farcire con questi ingredienti, aggiungendo un filo d’olio per esaltare i sapori.

Poi, si copre il tutto con l’altra sfoglia, sigillando bene i bordi.

La superficie della scacciata va leggermente unta con olio e bucherellata per evitare che la pasta si gonfi troppo in cottura.

La si inforna in un forno statico a temperatura alta finché non diventa dorata e croccante.

La scacciata siciliana è pronta quando l’aroma invade la cucina e fa venire l’acquolina in bocca, non ti puoi sbagliare!

Questa ricetta tradizionale siciliana è perfetta per una cena informale o come street food durante una passeggiata.

Non c’è niente di meglio che addentare una fetta di questa torta salata, croccante fuori e morbida dentro, ripiena dei migliori sapori che la Sicilia ha da offrire. Provare per credere!

Varianti Moderne della scacciata

Le varianti moderne della scacciata siciliana riflettono la creatività culinaria e la capacità di innovare mantenendo le radici nella tradizione.

Sebbene la versione classica preveda ingredienti come tuma, acciughe, olive, broccoli, patate e salsiccia, le interpretazioni contemporanee hanno introdotto nuove combinazioni di sapori.

Ad esempio, alcune ricette moderne utilizzano formaggi diversi come mozzarella o provolone, aggiungono verdure come spinaci, carciofi o funghi, e incorporano proteine alternative come pollo o pesce.

Inoltre, influenze internazionali hanno portato all’inclusione di ingredienti come avocado, pomodori secchi e spezie esotiche.

Anche la pasta può variare: oltre alla tradizionale pasta di pane, alcune versioni utilizzano pasta sfoglia o integrale per un tocco più leggero o nutriente.

Queste varianti moderne non solo ampliano la gamma di sapori e consistenze disponibili, ma rendono la scacciata un piatto versatile e adatto a diversi palati e preferenze alimentari, pur rispettando l’essenza della cucina siciliana.

 Conclusione

In conclusione, la scacciata catanese rappresenta un autentico simbolo della tradizione gastronomica siciliana, capace di raccontare la storia e la cultura della regione attraverso i suoi sapori ricchi e genuini.

Nasce come un piatto semplice e nutriente, ha saputo mantenere nel tempo la sua identità rustica, pur adattandosi alle innovazioni culinarie moderne.

Le varianti odierne, con l’aggiunta di nuovi ingredienti e sapori, dimostrano la versatilità e la creatività della cucina siciliana, rendendo la scacciata un piatto apprezzato sia localmente che a livello internazionale.

Celebrare la scacciata significa onorare le tradizioni e i valori della comunità siciliana, riconoscendo al contempo l’importanza di evolvere e sperimentare.

In ogni morso, la scacciata catanese offre un’esperienza culinaria che è allo stesso tempo un viaggio nel passato e un’apertura al futuro, un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.

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Biscotti della Monaca: Un Tesoro Dolciario nel Cuore di Catania https://sicilianmagpie.com/biscotti-della-monaca/ https://sicilianmagpie.com/biscotti-della-monaca/#respond Tue, 12 Dec 2023 14:24:58 +0000 https://sicilianmagpie.com/?p=11994 La città di Catania, incastonata ai piedi dell’Etna, non solo affascina per le sue bellezze naturali e architettoniche, ma anche per le sue tradizioni culinarie, che narrano di un passato ricco e complesso. Tra le prelibatezze più apprezzate, i biscotti della monaca rappresentano una vera e propria delizia per il palato, un dolce che racchiude la storia e l’arte pasticcera della Sicilia orientale.

Origini e Storia

I biscotti della monaca affondano le loro radici in un passato conventuale, dove le suore dedicavano il loro tempo alla preghiera e alla creazione di dolci. Queste delizie erano spesso utilizzate come mezzo per finanziare le attività dei conventi o come regalo per i benefattori. La ricetta originale è stata tramandata di generazione in generazione, rimanendo fedele agli ingredienti semplici e naturali che ne esaltano il gusto.

Ingredienti e Preparazione

Per realizzare i biscotti della monaca, gli ingredienti necessari sono pochi ma di qualità: farina, zucchero, burro, latte, ammoniaca per dolci e aromi come l’anice.

Dissolvere l’ammoniaca nel latte (100g) e metterla da parte. In una ciotola, unire la farina e lo zucchero, aggiungere i semi di anice (un cucchiaio e mezzo), un pizzico di sale, il burro a temperatura ambiente e il latte precedentemente preparato con l’ammoniaca. Iniziare a lavorare gli ingredienti con le mani, versando al bisogno altro latte fino ad ottenere un composto liscio e compatto. Avvolgere l’impasto nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigorifero per trenta minuti.

Dopo il riposo, su un piano leggermente infarinato, stendere l’impasto fino a ottenere un rettangolo e tagliarlo in strisce di un centimetro di spessore, modellandole poi a forma di “S”.

Disporre le strisce su una placca foderata con carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 250 gradi per dieci minuti. Rimuovere dal forno e, dopo averle fatte raffreddare leggermente, proseguire la cottura abbassando la temperatura a 160 gradi per altri venti minuti, o fino a quando i biscotti saranno perfettamente dorati e croccanti.

Lasciar raffreddare completamente i biscotti all’anice prima di gustarli, idealmente il giorno seguente, per permettere ai sapori di amalgamarsi al meglio.

Significato e Tradizione

I biscotti della monaca non sono solo un piacere per il palato, ma anche un simbolo di ospitalità e condivisione. Tradizionalmente, venivano offerti durante le feste religiose o come gesto di benvenuto ai visitatori. La loro presenza sulle tavole siciliane continua a essere un segno di rispetto per le tradizioni e per l’arte pasticcera che li ha creati.

Variazioni e Innovazioni

Nonostante la ricetta tradizionale sia ancora molto seguita, alcuni pasticcieri hanno iniziato a sperimentare con nuovi ingredienti e tecniche, dando vita a variazioni che si adattano ai gusti moderni senza tradire l’essenza originale del dolce. Cioccolato, pistacchi e altri frutti secchi sono solo alcune delle aggiunte che si possono trovare nelle versioni contemporanee dei biscotti della monaca.

Conservazione e Degustazione

Per apprezzare al meglio i biscotti della monaca, è importante conservarli in un luogo fresco e asciutto, possibilmente in una scatola di latta che ne preservi la fragranza. Sono perfetti da gustare con un buon tè o un caffè, ma anche come fine pasto, magari accompagnati da un bicchiere di passito o di moscato di Sicilia.

Turismo e Cultura

A Catania, e in tutta la Sicilia, i biscotti della monaca sono facilmente reperibili nelle pasticcerie tradizionali, dove si possono assaggiare freschi di giornata. Per i turisti, la visita a una di queste botteghe diventa un’esperienza culturale, un viaggio attraverso i sapori e i saperi di un’isola che non smette mai di stupire.

Conclusioni

I biscotti della monaca di Catania non sono semplicemente dei dolci, ma dei veri e propri ambasciatori della cultura siciliana, capaci di raccontare storie di devozione, arte e tradizione. La loro preparazione, che si tramanda da secoli, è un patrimonio da preservare e valorizzare, un esempio di come il cibo possa essere un ponte tra passato e futuro, tra locale e globale, tra semplicità e raffinatezza. In un mondo in cui le tradizioni spesso cedono il passo all’omologazione, i biscotti della monaca rimangono un baluardo di unicità e orgoglio per Catania e per tutti coloro che amano la Sicilia e le sue innumerevoli ricchezze.

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Pasta alla Norma: la ricetta, la Storia e 5 consigli per renderla unica https://sicilianmagpie.com/pasta-alla-norma-storia-ricetta/ https://sicilianmagpie.com/pasta-alla-norma-storia-ricetta/#respond Tue, 19 Sep 2023 14:23:45 +0000 https://sicilianmagpie.com/?p=11909 Pasta alla Norma ricetta tradizionale della Sicilia, dove il cibo è un’esperienza che soddisfa tutti i sensi. 

Oggi vi presentiamo una ricetta di questo piatto Siciliano che conquisterà il vostro palato.

Preparata con passione e ingredienti freschi, questa pietanza è un vero e proprio inno alla cucina siciliana. 

E’ un piatto colorato e aromatico, che prende il nome dall’opera del famoso compositore Vincenzo Bellini.

È una combinazione perfetta di melanzane fritte, pomodori, ricotta salata e basilico fresco.

Questi ingredienti si fondono insieme creando una sinfonia di sapori che vi lascerà senza parole.

La ricetta originale è semplice da preparare e perfetta per una cena informale con amici o una cena romantica a due.

Siete pronti ad immergervi nella cultura e nella tradizione siciliana attraverso il gusto di questa prelibatezza?

Mettetevi il grembiule, affilate le vostre coltelli e preparatevi a gustare  una deliziosa specialità siciliana che vi farà innamorare di questa ricca e affascinante regione.

Introduzione alla Pasta alla Norma

Ha origini antiche che risalgono al XIX secolo.

Questo piatto è nato a Catania, una delle città più importanti della Sicilia, ed è diventato un simbolo della cucina siciliana. Il nome “Norma” è stato scelto in onore dell’opera omonima di Vincenzo Bellini, un compositore catanese famoso in tutto il mondo.

La storia racconta che la Pasta alla Norma è stata creata per celebrare il successo dell’opera di Bellini, con tutti gli ingredienti tipici della cucina siciliana. La ricetta è stata tramandata di generazione in generazione, mantenendo la sua autenticità e il suo sapore unico.

La Pasta alla Norma è diventata un piatto molto amato non solo in Sicilia, ma anche in tutto il resto d’Italia e nel mondo. La sua semplicità e la ricchezza dei suoi sapori hanno conquistato il cuore di molti appassionati di cucina.

Salsa di pomodoro

Origini e storia della Pasta alla Norma

Ci sono due teorie principali sulle origini di questa famosa ricetta, ve le espongo di seguito:

La prima teoria

La teoria più accreditata è quella che attribuisce la nascita della pasta alla Norma al XIX secolo. Secondo questa teoria, la ricetta è stata inventata da un cuoco catanese per omaggiare l’opera di Vincenzo Bellini, “Norma”.

La leggenda narra che il cuoco, rimasto affascinato dalla bellezza e dalla potenza dell’opera, abbia deciso di creare un piatto che potesse rispecchiarne la grandezza. Così, avrebbe pensato a un primo piatto a base di pasta, melanzane, pomodoro, basilico e ricotta salata, i cui colori richiamano quelli del tricolore italiano.

La seconda teoria

Un’altra teoria sostiene vuole che la pasta alla norma abbia origine ai primi del novecento. Si dice che il nome derivi da una esclamazione del commediografo Nino Martoglio che dopo aver assaggiato un piatto di pasta preparato in questo modo abbia affermato: “E’ una Norma”.

Paragonando così il piatto all’opera del famoso compositore Catanese.

La diffusione

Qualunque sia stata l’origine di questo piatto quello che è certo è che sia legato alla città di Catania.

La pasta alla Norma si è rapidamente diffusa in tutta la Sicilia, e oggi è uno dei piatti più popolari dell’isola. Il piatto è stato anche esportato in altre parti d’Italia e del mondo, e oggi è apprezzato da persone di tutte le età e provenienze.

La storia di questa ricetta è ricca di misteri e leggende.

Tuttavia, è certo che questo piatto è un vero e proprio capolavoro della cucina siciliana, e che è destinato a continuare a essere apprezzato per generazioni a venire.

Preparazione della pasta alla Norma

Basilico

1. Iniziate preparando le melanzane: tagliatele a fette spesse circa mezzo centimetro e mettetele in un colapasta con un po’ di sale per far perdere l’amaro. Lasciatele riposare per circa mezz’ora, poi sciacquatele e asciugatele con carta assorbente.

2. In una padella capiente, scaldate abbondante olio d’oliva e friggete le melanzane fino a quando saranno dorate. Scolatele su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.

3. In una pentola a parte, fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata seguendo le istruzioni sulla confezione per ottenere una cottura al dente.

4. Nel frattempo, preparate il condimento: in una padella, fate soffriggere l’aglio in olio extravergine d’oliva fino a quando sarà dorato. Aggiungete i pomodori tagliati a pezzetti e fate cuocere per circa 10-15 minuti, fino a quando si formerà una salsa densa.

5. Aggiungete le melanzane fritte alla salsa di pomodoro e mescolate bene. Aggiustate di sale e pepe a vostro gusto.

6. Scolate la pasta al dente e unitela al condimento di pomodoro e melanzane. Mescolate bene per far amalgamare i sapori e servite calda.

7. Prima di servire, spolverate con ricotta salata grattugiata e foglie di basilico fresco per dare un tocco di freschezza al piatto.

Varianti per la preparazione della Pasta alla Norma

La Pasta alla Norma è un piatto che si presta a molte varianti e adattamenti, a seconda dei gusti e delle preferenze personali. Ecco alcune idee per rendere questa pietanza ancora più gustosa e originale

1. Aggiungete olive nere: le olive nere aggiungono un sapore intenso e salato al piatto. Potete aggiungerle durante la preparazione del condimento di pomodoro e melanzane.

2. Aggiungete peperoncino: se amate il piccante, potete aggiungere del peperoncino fresco o peperoncino in polvere durante la cottura del condimento di pomodoro e melanzane.

3. Utilizzate altri tipi di formaggio: se non riuscite a trovare la ricotta salata, potete sostituirla con parmigiano grattugiato o pecorino romano per un gusto diverso.

4. Aggiungete capperi: i capperi sono un altro ingrediente tipico della cucina siciliana che si abbina perfettamente a questo piatto. Aggiungeteli durante la preparazione del condimento di pomodoro e melanzane per un tocco di sapore in più.

Suggerimenti per l’abbinamento della Pasta alla Norma

Melanzane

E’ un piatto ricco e gustoso che si abbina bene con diversi tipi di vino e contorni. Ecco alcuni suggerimenti per abbinare al meglio questo piatto:

1. Vino rosso:  si sposa bene con un vino rosso leggero e fruttato, come un Nero d’Avola o un Etna Rosso.

2. Insalata mista: per un contrasto di freschezza, potete servire la Pasta alla Norma con un’insalata mista di verdure fresche.

3. Bruschette: le bruschette con pomodoro fresco e basilico sono un contorno perfetto per accompagnare la Pasta alla Norma.

4. Formaggi siciliani: potete servire questo piatto con una selezione di formaggi siciliani, come la ricotta salata o il pecorino.

5 suggerimenti per preparare una Pasta alla Norma perfetta

Per ottenere una Pasta alla Norma perfetta, ecco alcuni consigli utili da tenere a mente:

1. Scegliete le melanzane giuste: per un risultato ottimale, scegliete melanzane mature e senza macchie. La varietà lunga è la più adatta per questo piatto.

2. Friggete le melanzane adeguatamente: è importante friggere le melanzane fino a quando saranno dorate e croccanti per ottenere il massimo sapore e una consistenza perfetta.

3. Utilizzate ingredienti di qualità: cercate di utilizzare ingredienti freschi e di alta qualità per ottenere un risultato superiore.

4. Regolate il condimento a vostro gusto:  può essere condita con sale e pepe a vostro gusto personale. Assaggiate il condimento durante la preparazione e aggiustate di conseguenza.

5. Aggiungete la ricotta salata al momento del servizio: per evitare che la ricotta salata si sciolga troppo, è consigliabile aggiungerla al momento di servire la pasta. Potete grattugiarla direttamente sulla pasta calda.

Presentazione

La presentazione può fare la differenza nell’esperienza gastronomica complessiva. Ecco alcune idee per servire e presentare al meglio questo piatto:

1. Utilizzate piatti colorati: per mettere in risalto i colori vivaci di questa pietanza, utilizzate piatti colorati o decorati.

2. Decorate con foglie di basilico fresco: prima di servire aggiungete alcune foglie di basilico fresco per dare un tocco di freschezza e aroma al piatto.

3. Servite in porzioni individuali: per una presentazione elegante, potete servire in porzioni individuali su piatti da portata.

4. Aggiungete un po’ di olio d’oliva extra vergine prima di servire per un tocco di sapore in più.

Idee per il servizio e la presentazione della Pasta alla Norma

Se preparata con cura può dare oltre al ricchissimo gusto anche altri benefici:

1. Ricca di nutrienti:  è ricca di vitamine e minerali essenziali grazie agli ingredienti freschi utilizzati nella preparazione.

2. Fonte di antiossidanti: i pomodori utilizzati sono ricchi di antiossidanti, che aiutano a combattere i radicali liberi nel corpo.

3. Ricca di fibre: grazie alle melanzane e alla pasta integrale è una buona fonte di fibre che favoriscono la digestione e il senso di sazietà.

Ricotta Salata

Conclusioni: Perché la pasta alla Norma è un piatto da provare.

Questa ricetta è molto più di un semplice piatto di pasta.

È un’esperienza culinaria che vi farà viaggiare in Sicilia attraverso i suoi sapori autentici.

 Preparare e gustare questo piatto significa immergersi nella tradizione e nella cultura siciliana, scoprendo l’amore e la passione che gli abitanti di questa regione mettono nella loro cucina.

Se siete amanti della buona cucina e desiderate provare qualcosa di nuovo e delizioso, non potete perdervi questa ricetta.

Dalla ricetta originale hanno preso ispirazione diverse altre pietanze che potrete gustare: La pizza alla norma, gli arancini , le cartocciate, il pollo e tanti altri.

Tutti questi piatti seguono la tradizione e sono conditi con melanzane, pomodoro e ricotta salata

Questa ricetta è tanto amata che addirittura vi è stata dedicata: “La Giornata Nazionale della Pasta alla Norma” che viene celebrata il 23 Settembre.

Questo piatto vi conquisterà con la sua semplicità, autenticità e sapore unico. Preparatevi a un’esperienza culinaria indimenticabile che vi lascerà desiderare di tornare in Sicilia per gustare ancora una volta questo piatto straordinario. Buon appetito!

Come si chiama la pasta alla Norma in Sicilia?

In Sicilia, la pasta alla Norma è chiamata “pasta cu sucu di mulinciani” o “pasta ca sassa e mulinciani”. Il nome “pasta alla Norma” è stato coniato dal compositore catanese Nino Martoglio, che esclamò “Chista è ‘na vera Norma!” (“Questa è una vera Norma!”) dopo aver assaggiato il piatto.

Quali sono gli ingredienti della pasta alla Norma?

Gli ingredienti principali della pasta alla Norma sono le melanzane, i pomodori, il basilico e la ricotta salata. Le melanzane vengono fritte, i pomodori vengono pelati e frullati, il basilico viene tritato e la ricotta salata viene grattugiata.

Qual è la storia della pasta alla Norma?

La pasta alla Norma è un piatto siciliano tradizionale, nato nella città di Catania. Si ritiene che sia stato inventato nel XIX secolo, ma la sua origine esatta è sconosciuta.

Quali sono le varianti della pasta alla Norma?

Pasta alla Norma vegetariana: sostituire le melanzane con zucchine, peperoni o funghi.
Pasta alla Norma vegana: sostituire la ricotta salata con formaggio vegano.
Pasta alla Norma con salsiccia: aggiungere salsiccia sbriciolata al sugo di melanzane.
Pasta alla Norma con pesce: aggiungere pesce spada o tonno al sugo di melanzane.

Quali sono i 5 consigli per preparare la pasta alla Norma perfetta?

1.Scegliete le melanzane giuste: per un risultato ottimale, scegliete melanzane mature e senza macchie. La varietà lunga è la più adatta per questo piatto.
2. Friggete le melanzane adeguatamente: è importante friggere le melanzane fino a quando saranno dorate e croccanti per ottenere il massimo sapore e una consistenza perfetta.
3. Utilizzate ingredienti di qualità: cercate di utilizzare ingredienti freschi e di alta qualità per ottenere un risultato superiore.
4. Regolate il condimento a vostro gusto:  può essere condita con sale e pepe a vostro gusto personale. Assaggiate il condimento durante la preparazione e aggiustate di conseguenza.
5. Aggiungete la ricotta salata al momento del servizio: per evitare che la ricotta salata si sciolga troppo, è consigliabile aggiungerla al momento di servire la pasta. Potete grattugiarla direttamente sulla pasta calda.

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Cassata Siciliana, storia e composizione https://sicilianmagpie.com/cassata-siciliana/ https://sicilianmagpie.com/cassata-siciliana/#respond Sun, 05 Sep 2021 15:23:39 +0000 https://www.sicilianmagpie.com/?p=4206 Cassata Siciliana, storia e composizione

Volete visitare la Sicilia e conoscerne appieno profumi e sapori? State visitando le sue città trasudanti arte e cultura alla ricerca di cibi che incantino il vostro palato?
La cassata siciliana è certamente il cibo che state cercando. Se volete saperne di più su questo delizioso dolce e l’antica tradizione che porta con sé, noi di SicilianMagpie vogliamo raccontarvelo, cercando di farvi assaporare, anche solo col pensiero, la storia che ha da raccontare.

Cassata siciliana, cos’è?

La cassata siciliana è uno dei dolci più famosi prodotti in Sicilia. Farcita con la ricotta (rigorosamente da latte di pecora o capra) e gocce di cioccolato, è possibile trovarla in due versioni: “a freddo” e “al forno”.

Mentre la prima viene composta con una base di pan di spagna e ricoperta di glassa e canditi, o preparata con la cosiddetta “pasta di martorana”, la seconda viene composta con pasta frolla e biscotti sbriciolati, con una spolverata di zucchero a velo sopra che, mischiato alla corposità della ricotta e all’aroma di agrume della pasta frolla, completa il gusto corposo e dolce della cassata.

La cassata al forno sembra essere stata creata per prima, e solo dopo l’invenzione della “pasta reale” (chiamata “martorana”) ha avuto origine la cosiddetta cassata a freddo.

A Palermo la cassata al forno è tuttora molto richiesta, nel resto della Sicilia ha invece preso molto più piede la sua versione a freddo.

Ma perché si chiama cassata siciliana? Cosa raccontano le sue origini?

Il nome “cassata” deriva probabilmente dall’arabo “quas’at”, ovvero “bacinella”, a causa della forma che acquisisce durante la preparazione o della forma della ciotola nella quale viene preparata.

La cassata viene infatti preparata all’interno di un contenitore circolare con i lati leggermente inclinati. Foglio per foglio, si posiziona il pan di spagna lungo le pareti di questo contenitore, per poi farcire il tutto con ricotta e ricoprire con i rimasugli di pasta frolla.

Un altro filone racconta invece che il nome di questo dolce possa derivare dal latino “caseum”, il quale significa “formaggio” o “prodotto caseario” come lo intenderemmo noi, chiaro riferimento alla ricotta che viene usata per farcire questo dolce.

Quello di cui noi di SicilianMagpie siamo sicuri è che chiunque ne abbia assaporato anche solo una fetta non può che essersene innamorato.

La cassata è un tipico prodotto della Sicilia e in quanto tale, sotto richiesta della Regione Sicilia, è stato ufficialmente aggiunto alla lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). 


Origini della cassata e la sua evoluzione

Come detto prima, l’origine della cassata siciliana sembra ricondirsi al periodo della dominazione araba in Sicilia, dal ‘600 al 1000 d.C. circa.

L’arrivo di questa popolazione ha infatti profondamente condizionato lo sviluppo della cucina siciliana: prodotti come la canna da zucchero, il limone, il cedro, l’arancia amara, il mandarino hanno cominciato a diventare parte integrante delle coltivazioni siciliane, arrivando fino ai giorni nostri.

Tuttora Palermo, il capoluogo di questa splendente isola, è soprannominata “la Conca d’Oro”, per le numerose coltivazioni di limoni che coloravano di un giallo acceso i panorami dei quali cittadini e turisti potevano godere. Incrementarono, inoltre, la coltivazione della mandorla, introdotta dai Fenici in Sicilia e parte integrante della preparazione della “martorana”.

Periodo Normanno

Nel periodo normanno infatti, ovvero da dopo l’anno 1000 circa, le monache del Convento della Martorana (attuale “Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio”) crearono questo “impasto”

Questa è una grande meta turistica a Palermo, grazie alla sua posizione nell’incantevole centro storico. Alla sua storia e alle splendide decorazioni che ne ornano pareti ed elementi architettonici.

All’interno di questa chiesa le monache impastarono per la prima volta farina di mandorle e zucchero, per comporre le forme di frutti tipici e colorarli con coloranti ottenuti da estratti di erbe. Questo sostituì l’involucro di pasta frolla della tipica cassata a forno, dando vita a quella a freddo, decisamente più dolce della prima.

La ricotta

La ricotta stessa narra di antiche tradizioni e tempi in cui le cose venivano fatte a mano. Preparate per grandi tavolate e offerte ai propri ospiti i gusti della propria terra. La sua tradizione è probabilmente millenaria, e il procedimento di preparazione è il seguente: 

  • Mettere latte (10 l) in un pentolone. Si scalda fino a circa 38° (appena tiepido insomma) e si aggiunge il caglio, ingrediente fondamentale per far raggrumare la cassata;
  • Mescolare bene e lasciare riposare per 40 minuti circa, poiché il liquido dovrà cagliare (coagulare) in un composto solido;
  • Quando la cagliata è pronta, mescolare, e riaccendere il fuoco;
  • Raccogliendo la cagliata (usata per fare formaggi e altro) rimarrà il siero;
  • Salare il siero e aggiungere acqua e latte, un paio di litri di acqua fredda e un litro di latte intero circa, anche poco di più;
  • Adesso dobbiamo solo aspettare che esca la ricotta, la quale andrà a formarsi piano piano sulla superficie, addensandosi. Spegnere quindi il fuoco, e aspettare che la ricotta si addensi per bene . Unita allo zucchero diventarà la crema di ricotta che tipicamente condisce la cassata siciliana.

Infine, gli spagnoli portarono in Sicilia il cioccolato, usato come gocce oggigiorno insieme alla ricotta.

Mentre solo durante il periodo Barocco (XVII secolo) si aggiunsero i canditi, nonostante fossero già conosciuti da secoli all’interno dell’isola.

Cassata siciliana: ingredienti e preparazione

Ora che conosciamo la storia della cassata siciliana e le sue varianti, siamo sicuri che i più golosi vorranno riproporla a casa propria. Come si prepara pertanto la cassata siciliana?

Partendo dalla classica, la cassata al forno, questa è più semplice da preparare. Basta disporre la pasta frolla in un contenitore di metallo dalla forma circolare e i lati inclinati, spalmare la ricotta con le gocce di cioccolato fino al bordo e concludere con biscotti sbriciolati. Cotta in forno a 200 gradi per mezz’ora, capovolta e cosparsa di zucchero a velo.

Spesso si preferisce lasciarla riposare e raffreddare, poiché i sapori si mischiano meglio tra loro ed il gusto è più uniforme.

Cassata Siciliana a freddo


Per la cassata a freddo, il processo è un po’ più complesso:

  • Realizzate il pan di spagna innanzitutto, poi sgocciolate per bene la ricotta dentro a un colino e mettetela in una ciotola. Sbattetela con zucchero a velo vanigliato;
  • Coprite la ciotola con pellicola trasparente e mettetela in frigo per una notte;
  • Passate due volte al setaccio la ricotta per ottenere una crema liscia e soffice. Unite quindi il cioccolato a gocce e canditi se piacciono;
  • Coprite con pellicola trasparente e ponete la farcitura in frigo;
  • Per preparare il marzapane verde, impastate il marzapane con la pasta di pistacchi. Ottenete quindi dei pezzetti di pasta reale e marzapane di forma trapezoidale, posizionateli sui lati inclinati di una ciotola di forma circolare e pareggiate quelli che fuoriescono;
  • Posizionate dunque un disco di marzapane per il fondo, e spalmate abbondantemente la ricotta. Ricoprite con il marzapane avanzato;
  • Posizionate in frigo per una notte, con sopra la pellicola trasparente;
  • Preparate la glassa mettendo in un pentolino lo zucchero a velo assieme a poca acqua, quanta ne servirà per ottenere un composto cremoso e ancora bianco.
    Tagliate quindi delle strisce di zuccata (zucca candita) e della frutta candita a pezzetti, e la nostra deliziosa cassata è pronta!

Quante calorie ha la cassata siciliana?

  • Una fetta di cassata di circa 110g contiene circa 550 calorie, e i seguenti valori nutrizionali:
  • 25,12 grammi in grassi;
  • 75,96 grammi in carboidrati;
  • 8,87 grammi in proteine.

Il loro contenuto in grassi e carboidrati non rende certo questo piatto adatto alla dieta dello sportivo, ma serve certamente a colmare il cuore di chi l’assaggia, soprattutto se anticipata da un bel panino con la milza o con panelle e crocché, o accompagnata da un buon caffè.

Siete stati anche voi incantati dalla storia, gli usi e i costumi che questo tipico dolce siciliano racconta? Non vedete l’ora di visitare la Sicilia ed assaggiare le sue migliaia di prelibatezze?

Lasciate un commento, e continuate a seguirci per altri viaggi attraverso sapori e racconti di questa splendida terra, che lascia un pezzo di sé in chiunque decida di conoscerla.

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Il Pane di Lentini https://sicilianmagpie.com/pane-di-lentini/ https://sicilianmagpie.com/pane-di-lentini/#respond Sat, 28 Aug 2021 16:10:39 +0000 https://www.sicilianmagpie.com/?p=4196 Il Pane di Lentini è, tra gli alimenti della tradizione siciliana, uno dei più famosi nel mondo.

In Sicilia la tradizione del pane è una delle più radicate nell’isola. In pratica ogni provincia ha il suo pane tipico che è appunto differente in base alla zona.

Tra queste tantissime varietà, quello di Lentini è forse il più famoso nel mondo.

Lentini

Lentini è un comune Siciliano in provincia di Siracusa. 

Nella Storia della Sicilia ha sempre avuto un ruolo importantissimo: nasce con i Greci ma ottenne il suo massimo splendore durante la dominazione Romana, fu comunque un importante centro economico, soprattutto per quanto riguarda l’agricoltura, anche durante i periodo Bizantino o durante quello Svevo.

La storia del pane di lentini 

Lentini è un paese ricco di storia, archeologia e di tradizioni. Ed è proprio da queste tradizioni che nasce il suo Pane.

La storia del pane di lentini è antica, tanto che è oggi molto difficile capirne le vere origini.

Quello che sappiamo è che già dal secolo scorso questa tradizione era forte e presente.

Era cucinato storicamente dalla donne che si recavano ai forni per cuocerlo e ne lasciavano qualche forma come pagamento per l’utilizzo dei forni stessi. 

Per tradizione questo pane si cucinava usando il lievito madre e rigorosamente i forni a legna.

Lievito Madre

Il lievito madre è il lievito usato per tradizione in Sicilia ( e non solo). 

Chiamato in dialetto lievito criscenti, veniva preparato con farina acqua e miele e costantemente ri-alimentato, durava anni, a volte secoli, passando da madre in figlia.

Ancora oggi utilizzato e preparato e non è raro sentire nonne o madri siciliane che dichiarano che il loro lievito sia tramandato, quasi come una eredità, dalle proprie madri.

Forno a legna

Nella cottura del Pane di Lentini la tradizione “impone” l’utilizzo del forno a legna.

Il legno che dovrebbe essere utilizzato è quello di agrumi o di ulivo.

Il pane di Lentini oggi

Nella preparazione di questo alimento,oggi, difficilmente troveremo il lievito madre o la cottura in forni a legna.

Preferito l’utilizzo di lievito di birra ed è sempre più rara la cottura a legna.

La Ricetta tradizionale

La ricetta tradizionale prevede: un impasto di grano duro, lievito madre, acqua e sale.

L’impasto viene fatto riposare per circa 2 ore (tempo che varia in base alla stagione e alla quantità di lievito). 

All’impasto viene data la tradizionale forma a S ( o quella di “iadduzzu” o mezzaluna o ciambella) viene cosparso di semi di sesamo e infornato per circa 45 minuti.

Le forme di pane hanno alla fine quasi sempre un peso di circa mezzo chilo.

Il consiglio della Gazza Siciliana è quindi quello di provare, a chiunque passi da questa zona, il sapore tipico del pane tradizionale di Lentini.

Invito come sempre chiunque voglia aggiungere o correggere qualcosa a lasciare un commento.

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Il cannolo siciliano https://sicilianmagpie.com/cannolo-siciliano/ https://sicilianmagpie.com/cannolo-siciliano/#comments Mon, 16 Aug 2021 08:26:31 +0000 https://www.sicilianmagpie.com/?p=4153 Il cannolo siciliano, la storia, le leggende e la ricetta originale

Quest’oggi vi racconteremo la storia e la ricetta di un dolce tipico siciliano conosciuto in tutto il mondo: il cannolo.
Come la cassata siciliana, il cannolo siciliano, è un dolce che per tradizione è a base di ricotta.

Celebre in tutta la nostra penisola, ma anche all’estero, il cannolo è un dolce tipico della tradizione siciliana. In suo onore sono state scritte poesie, canzoni del folclore isolano e diverse leggende ne narrano le possibili origini.

La Storia del Cannolo Siciliano

Le storie sono molte e sebbene differiscano per dettagli a volte sostanziali, hanno quasi sempre degli elementi in comune.

Le leggende infatti concordano sul fatto che la sua creazione provenga da Caltanissetta, una rustica cittadina siciliana. Al tempo “Kalt El Nissa” in arabo valeva a dire “Castello delle donne” e in effetti rispecchia fedelmente la situazione al periodo.

Quando Caltanissetta era sotto dominazione araba vi erano numerosi harem! In passato il cannolo siciliano potrebbe essere stato un dolce creato dalle concubine del governatore.

Originariamente a forma di banana e ripieno di ricotta, mandorle e miele, per celebrare le “doti”, proprio così, del sultano.

Secondo un’altra leggenda invece la creazione del cannolo siciliano dovrebbe essere dovuta a delle suore che, in occasione del carnevale, prepararono un dolce ripieno di ricotta, gocce di cioccolato e granella di mandorle.

Non possiamo sapere con certezza quale delle due storie sia quella vera ma le fonti concordano sul fatto che la creazione sia dovuta a delle donne e che, in qualche modo, in entrambi i racconti la singolare forma del dolce vuole avere un ruolo parodistico e iconico.

Un’altra leggenda, invece, racconta che le origini del cannolo siciliano potrebbero risalire persino al 70 a.C., ai tempi di Cicerone.

Esso durante un suo viaggio in Sicilia rimase del tutto incantato da quello che fu descritto come “Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus”.

Si trattava infatti di un “tubo” di farina riempito da crema di latte. Le fonti, tuttavia, non sono sufficienti per affermare con certezza che si trattasse di un cannolo.

La frase attribuita a Cicerone fa pensare comunque che le origini del cannolo potrebbero essere molto antiche.

Com’è fatto un cannolo siciliano? 

La cialda, ovvero l’involucro esterno, è croccante e saporito.

Al suo interno troveremo una ricotta dolce e cremosa arricchita da gocce di cioccolato o canditi (versione alternativa), mescolata con aroma di vaniglia e cannella, o soltanto uno dei due.

Come preparare il cannolo originale?

Il procedimento non è molto semplice, ma vi garantirà un risultato fenomenale.

Grazie alla sua unicità – che lo rende immune al tempo, il cannolo siciliano ha subito un gran numero di rivisitazioni (spesso tutte deliziose) ma abbiamo deciso, in onore della tradizione, di riportare la ricetta originale.

Quale ricotta usare per i cannoli siciliani?

Ricotta Siciliana

Una domanda che spesso viene fatta è: quale ricotta usare per i cannoli Siciliani?

La risposta è semplice e precisa: per fare i cannoli e in generale per tutti i piatti tipici siciliani a base di questo formaggio la ricotta è quella di pecora.

La ricotta vaccina è una eresia in sicilia.

Quante calorie ha un cannolo siciliano

Altra domanda che spesso viene posta è: quante calorie ha un cannolo siciliano?

Un cannolo siciliano ha in media 200 calorie, ma saranno le 200 calorie migliori che avrai mai assaggiato!

Ricetta (Ingredienti Per Circa 15 Cannoli)

– Ingredienti per le cialde

20 gr ZUCCHERO SEMOLATO

5 gr CACAO AMARO IN POLVERE

40 ml MARSALA

1 UOVO

35 gr STRUTTO 35 gr

1 pizzico di SALE

200 gr FARINA TIPO 00

OLIO DI SEMI DI ARACHIDE q.b.

– Ingredienti per la farcitura dei Cannoli siciliani

500 gr RICOTTA DI PECORA

160 gr ZUCCHERO SEMOLATO

60 gr GOCCE CIOCCOLATO FONDENTE

1 cucchiano CANNELLA IN POLVERE

– Per decorare il cannolo si può scegliere tra:

GRANELLA DI PISTACCHI q.b.

ZUCCHERO A VELO q.b.

FRUTTA CANDITA q.b.

Preparazione Del Cannolo Siciliano Passo Dopo Passo

  • Sgocciolate perfettamente la ricotta
  • In una ciotola mescolate la ricotta con lo zucchero, la cannella e le gocce di cioccolato, fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Fate riposare il composto in frigo per almeno 4 ore.
  • Mettete in una ciotola la farina, il sale, il cacao, l’uovo e lo strutto.
  • Successivamente mescolate per bene il tutto.
  • Versate il marsala e lavorate accuratamente fino a ottenere un impasto liscio e compatto.
  • Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare per almeno 30 minuti.
  • Trascorso il tempo di riposo, stendete l’impasto e ricavate una sfoglia molto sottile, spessa massimo 3 mm.
  • Aiutandovi con un coppapasta da 10 cm di diametro, ricavate tanti dischetti e poi avvolgeteli attorno a un cilindro, sovrapponendo gli estremi della pasta.
  • Fate scaldare l’olio di semi di arachide a una temperatura di 180 gradi circa e friggetevi le cialde per qualche secondo.
  • Dopo essere diventate ben dorate, fatele scolare su carta assorbente da cucina.
  • In una ciotola mescolate la ricotta con lo zucchero, la cannella e le gocce di cioccolato, fino a ottenere una crema liscia e omogenea.
  • Raccogliete la crema di ricotta in un sac à poche e farcite i cannoli.
  • Spolverizzateli con un po’ di zucchero a velo e serviteli a temperatura ambiente o lasciateli riposare in frigo.

Considerazioni Finali

Avrete così davanti uno dei piatti più famosi della tradizione culinaria siciliana.

Come per gli altri piatti tipici di cui vi ho parlato fino ad ora, spero che la ricetta sia facilmente comprensibile e vi dia ottimi cannoli.

Altro invito, che sono solito fare, è quello a tutte le mamme e nonne siciliane (nulla da togliere ai padri e ai nonni mi rivolgo al femminile solo perché il mio pensiero va a mia mamma e alle mie nonne) che sono le vere portatrici della nostra tradizione: condividete i vostri consigli sulla preparazione dei cannoli nei commenti!

Un saluto dalla Gazza Siciliana

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L’ arancino Siciliano, storia, ingredienti e ricetta https://sicilianmagpie.com/arancino-siciliano/ https://sicilianmagpie.com/arancino-siciliano/#respond Sat, 14 Aug 2021 11:19:10 +0000 https://www.sicilianmagpie.com/?p=4058 L’ arancino Siciliano

L’arancino Siciliano (arancina) è forse una delle ricette Siciliane più famose nel mondo, lo street food per eccellenza nell’isola.

Si tratta di un cono (o una sfera) di riso ripiena, impanata e fritta. Molto vicino ad un timballo di riso.

Se parliamo di forma e dimensioni possiamo dire che sono palle di riso alle volte di forma piramidale a volte di forma rotonda.

Il suo ripieno varia in base alla zona della Sicilia in cui viene preparato.

Arancino Siciliano

Si dice arancino o arancia?

Esiste una diatriba nell’isola, principalmente tra Catania e Palermo, sul nome: Si dice arancino o arancina?

Nella zona di Palermo il nome usato è “arancina” nella parte orientale dell’isola il nome è “arancino”.

Ovviamente su questo scontro epico tra Sicilia occidentale e quella orientale si è espressa (dopo le svariate richieste) l’ accademia della crusca che comunque non si è voluta sbilanciare ma ha semplicemente elencato fonti attendibili per tutte due le maniere di chiamare questo emblema della Sicilia.

Io preferirò (solo per abitudine) chiamarlo arancino (sono di Catania) e spero non me ne vogliano i Palermitani.

Storia dell’arancino Siciliano (arancina)

La ricetta siciliana tradizionale è quella dell’arancino al ragù di carne. A seguire sono tra i più diffusi quelli al burro e prosciutto cotto, agli spinaci, alle melanzane e quelli al pistacchio di Bronte.

Il suo nome viene dalle arance, in quanto per colore e per forma le ricorda. Questa ricetta tipica Siciliana sembra essere il frutto di diverse culture che sono state presenti nell’isola. 

Originariamente potrebbe essere collegata alla cultura Araba che usava spesso piatti di riso aromatizzati da zafferano e conditi con verdure o carne di agnello. Poi durante il regno di Federico II di Svevia è arrivata la panatura e la frittura, per rendere più compatto (e sicuramente più gustoso) il composto.

In realtà non riusciamo a trovare documenti che parlino di questo piatto tipico prima della metà dell’ ottocento quando nel Dizionario siciliano-italiano di Giuseppe Biundi (1857), viene mensionato per la prima volta l’ arancinu, come: “una vivanda dolce di riso fatta alla forma della melarancia”.

Questo potrebbe far pensare che originariamente la ricetta fosse quella di un dolce , che magari col tempo reinterpretata verso il salato.

Altro fattore che spinge verso il fatto che l’arancino(a), come oggi cucinato, sia una ricetta più “moderna” è data dall’innegabile questione che il pomodoro sia arrivato nell’isola solo nei primi anni del XIX secolo.

Anche se le vere origini sono difficili da confermare, è sicuro che oggi questa pietanza rappresenta lo street food Siciliano in tutte le parti dell’isola stessa.

Santa Lucia a Palermo

Un giorno molto importante nella tradizione Siciliana è il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, quando vengono consumati proprio per tradizione arancine e cuccia (un altro piatto tipico della tradizione dell’isola).

Palermo

In questa giornata nella città di Palermo vengo preparate, di conseguenza mangiate, migliaia di arancine dalle infinite preparazioni e ricette (in questo caso uso il femminile per rispettare la tradizione Palermitana al 100% … non me ne vogliano i Catanesi 🙂 ).

Quindi se cerchi un periodo buono per visitare Palermo, la scelta di questa data potrebbe essere quella che ti farà prendere più peso e sicuramente il tuo stomaco ti ringrazierà!!

Ricette Siciliane, arancino siciliano

La preparazione degli arancini siciliani varia molto in tutta la cucina Siciliana che, grazie alla sua ricchissima tradizione culinaria, ha interpretato questa ricetta in tantissimi modi. Se giriamo la Sicilia troveremo arancini: al salmone, al pollo, al pesce spada, al nero di seppia, ai frutti di mare, alla salsiccia, ai funghi ecc…

Come si fanno gli arancini Siciliani?

Ricetta Siciliana

La ricetta che presenteremo sarà quella degli arancini di riso tradizionale e cioè al ragù.

Ovviamente tra le ricette siciliane, questa, è una delle infinite interpretazioni di quello che è un piatto popolare. Ogni nonna o mamma Siciliana avrà sicuramente la sua ricetta segreta.







Ingredienti per 10 arancini

  • 1 kg di riso
  • 1 bustina di zafferano
  • 50 gr di burro
  • 1 cipolla
  • 1 dado vegetale
  • olio di oliva, sale, pepe

Ripieno al Ragù

  • 1 kg di tritato di manzo (o se preferite 500 gr di tritato e 500 gr di salsiccia sbudellata)
  • 300 gr di piselli 
  • 2 cipolle
  • 300 gr di salsa di pomodoro 
  • 300 gr di mozzarella 
  • 2 carota 
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • olio di oliva, sale, pepe

Pastella

  • 1 uovo 
  • farina 
  • acqua salata

Frittura

  • pangrattato
  • olio (per frittura

Arancino Siciliano, preparazione del riso

Soffriggere la cipolla tagliata molto fine in olio caldo, aggiungere il riso fino alla tostatura, a quel punto mettete il dado, 2 litri di acqua, lo zafferano e un pò di pepe. Guardate qual è il tempo di cottura del riso e spegnete il fuoco un minuto prima che finisca la cottura. Aggiungete il burro e disponete il tutto steso in un recipiente o su un vassoio per farlo raffreddare per 10 ore. Cercare di mantenere il riso umido (non bagnato), se si asciuga troppo potete umidificarlo con dell’olio.

Arancino Siciliano,Preparazione del Ripieno

Soffriggere la cipolla (si in Sicilia sta alla base della cucina ????) aggiungere carote e cuocere il tutto per 2 minuti, aggiungere il tritato (e eventualmente la salsiccia) molto fine, aspettare 3 minuti e aggiungere piselli passata di pomodoro sale pepe zucchero, fate cuocere il tutto per mezz’ora circa a fuoco lento mescolando spesso. Finita la cottura lasciare raffreddare il condimento.

Pastella: mescolare l’uovo con la farina e un pò di acqua salata (poco meno che un bicchiere) fino ad ottenere una consistenza cremosa

Arriva il bello

Mettiamo davanti a noi tutto il necessario: riso allo zafferano, ripieno, pastella e pangrattato.

Inumidite con olio le mani mettete su un palmo un pò di riso cercando di dargli una forma concava, mettete dentro il ripieno e una fetta di mozzarella e chiudete con altro riso.

Cercate di non lasciare aria all’interno, passatelo nella pastella e poi nel pangrattato.

Adesso friggere fino ad ottenere una buona doratura… non vi resta che gustare gli arancini, un pezzo di Sicilia.

Questa è, tra le ricette siciliane, una delle mie preferite e spero che sia stata di vostro gradimento e mi piacerebbe che le nonne e le mamme Siciliane lascino nei commenti i lori consigli per migliore la ricetta.

Un saluto dalla Gazza Siciliana.

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